Le radiazioni solari che penetrano la pelle sono causa del fenomeno del fotoaging o fotoinvecchiamento, le cui evidenze cliniche si manifestano nella degradazione di collagene ed elastina, nella formazione di macchie e di una pigmentazione irregolare e nelle telangectasie (ovvero dilatazioni di piccoli vasi sanguigni). “Tale processo si differenzia dal cronoinvecchiamento per due aspetti – sottolinea Carla Scesa, docente di Chimica dei prodotti cosmetici all’Università Cattolica di Roma e di cosmetologia all’Università degli Studi di Siena –: mentre il cronoinvecchiamento è caratterizzato da un assottigliamento della pelle e si verifica in là con gli anni, il fotoinvecchiamento dovuto al sole provoca un ispessimento dello strato corneo e colpisce la pelle con una maggiore precocità: anche persone di 30 anni, fanno le spese di un’esposizione sbagliata ai raggi ultravioletti”.

 

IL FATTORE DI PROTEZIONE 

Per distinguere le diverse tipologie di pelle e il loro grado di fotosensibilità, alcuni esperti, tra cui il dermatologo Fitzpatrick nel 1976 e il dermatologo Cesarini nel 1977, hanno stilato una classificazione, che va dall’uno al sette, dove i numeri più bassi rappresentano i fototipi più chiari, che hanno bisogno di maggiore protezione dai raggi UV e quelli più alti rappresentano i fototipi più scuri e quindi più ‘resistenti’. “La bella notizia è che gli Italiani sono posizionati al terzo livello di tali classificazioni e dunque, in genere, non hanno bisogno di fattori di protezione particolarmente alti” afferma Carla Scesa.

Non è però solo una questione di fototipo della pelle: anche fattori esogeni, quali il posto e il periodo dell’anno in cui la persona trascorrerà le vacanze, influenzano la scelta del prodotto solare più adatto da usare. “Chi andrà ai Caraibi ad agosto, dovrà optare per una protezione più alta rispetto a chi va al lago a settembre” specifica l’esperta.

Maggiori accortezze sono consigliate a coloro che hanno la pelle particolarmente chiara, ma anche alla fascia d’età degli anziani la cui pelle tende ad assottigliarsi e ai bambini, il cui derma è portato a un maggiore assorbimento.

“Il consiglio di una corretta protezione va poi esteso ai giovani – sostiene Carla Scesa – che spesso tendono a trascurare questo aspetto. Una pelle del viso tendenzialmente grassa e acneica va a loro favore quando prendono il sole; ma anche in tal caso, il rischio è di accumulare ‘fotodanni’”.

Più resistenti risultano le pelli scure, ma va sottolineato che anche queste vanno incontro al fotoinvecchiamento e hanno dunque bisogno di attenzioni. Per i primi giorni d’esposizione, sarà opportuno che il farmacista consigli al proprio cliente una protezione più alta, poi, l’abbronzatura rappresenterà un filtro naturale, che permetterà di usare un fattore di protezione più basso o di diradare l’applicazione del solare.

 

I FILTRI SOLARI

i filtri contenuti nei prodotti solari proteggono la pelle dai raggi UVB (responsabili di danni immediati tipici da esposizione solare, quali eritemi e scottature) e UVA (causa del fotoinvecchiamento). Si distinguono in filtri fisici (ossido di zinco e biossido di titanio) e filtri chimici. A regolamentarli ci pensano le leggi internazionali, sia americane che europee, che elencano quali possono essere utilizzati e quali no.

Vanno annoverati anche i filtri naturali, in tal caso non soggetti a regolamentazione, quali l’olio al Mallo di Noce, che rappresenta una valida protezione naturale o l’olio di Crusca di Riso, che contiene un efficace filtro Uva: inseriti nelle formulazioni, ne aumentano i risultati.

Da tener presente: il fattore di protezione delle formulazioni viene determinato con quantità molto più alte di quelle utilizzate dal consumatore, che spesso tende a mettere poca crema, per non ungersi. Si consigliano quindi applicazioni frequenti, in modo da garantire la corretta protezione. Ad aiutare nella scelta ci pensano le confezioni dei solari che indicano il tipo di protezione (bassa, media, alta, molto alta) e il numero di ftp.

Per il corpo e per il viso si potrebbero usare due diversi prodotti: le creme per il corpo, infatti, coprono un’ampia superficie e sono dunque studiate per adattarsi a una vasta area di derma; le creme per il viso, invece, concentrandosi su una zona circoscritta, hanno formulazioni più mirate, unendo in molti casi anche funzioni anti-age.

È opportuno non usare un solare aperto già dall’estate scorsa: sono, infatti, prodotti sottoposti a sollecitazioni ambientali, perché vengono lasciati nelle auto al caldo o sulla sabbia sotto il sole, con la conseguenza di un’efficacia ridotta.

Uno sguardo sulle novità solari 2016? “Quest’anno le case di dermocosmetici lanceranno solari con matrici (creme base) particolarmente sensoriali – afferma l’esperta – che non appiccicano, si spalmano bene e lasciano una piacevole sensazione. Grande attenzione otterranno anche le pelli sensibili, con prodotti studiati ad hoc”.

 

IL DOPOSOLE

La cura della pelle continua anche a casa, con i dermocosmetici doposole, che rappresentano degli indispensabili alleati. “L’uso del doposole non va sottovalutato – spiega Carla Scesa -. Questo prodotto contrasta i piccoli danni che potrebbero essere causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti, grazie alla sua azione idratante, antiradicali liberi e, quindi, anti-aging. Un ottimo doposole è il gel di Aloe, capace di regalare alla pelle la freschezza e l’idratazione di cui ha bisogno soprattutto d’estate”.

 

(articolo pubblicato anche su NTS Beauty)